lunedì 6 aprile 2020

Morto Sergio Rossi, maestro delle scarpe femminili

Sergio Rossi si è spento giovedì sera, 2 aprile, non senza lottare, all’età di 84 anni. L’imprenditore sammaurese aveva contratto il coronavirus ed era ricoverato da giorni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Bufalini di Cesena.
Ricordiamo la grandezza della sua creatività: La sua storia è quella di un amore incondizionato per la scarpa, iniziato sulle ceneri di un’Italia consumata dalla Seconda guerra mondiale e appreso da un padre artigiano, che ha sempre realizzato scarpe su misura. Calzolaio provetto già a 14 anni, produceva d’inverno, insieme con il fratello Franco, le calzature che avrebbe poi venduto in estate, al banchetto lungo la Riviera, anticipando la filiera del prêt-à-porter. Il suo talento viene ben presto notato e avvia un cammino di successo da giovane stilista a grande imprenditore. Una carriera straordinaria, che ha innalzato San Mauro Pascoli a capitale mondiale della calzatura femminile di lusso. Instancabile nel ricercare un equilibrio tra confort e design, ha saputo trasformare le scarpe femminili in oggetti di culto che cominciò ad esportare prima degli altri.
Era il 1966 quando firmò il primo sandaletto: rosso, quasi un ricamo sul piede reso stabile dalla suola anatomica e rialzata. Un inno alla femminilità e all’eleganza della Dolce Vita, lo definì, segnando quello che sarebbe diventato il suo stile. «Arruolai i migliori artigiani da tutta Italia per imparare i segreti della comodità, di come la suola deve sempre aderire al piede per non creare scompensi dannosi alla salute», raccontò. «Il nonno è il miglior maestro del mondo», commentava ascoltandolo il nipote Nicola, laureato alla Bocconi ma contagiato dalla passione familiare per le calzature. L’ascesa internazionale di Sergio Rossi è segnata dalle collaborazioni con i grandi talenti della moda, la più sentita, forse per entusiasmo e affinità creativa, fu quella con un giovanissimo Gianni Versace.

il sandalo del 1966
Rossi ha fatto l’imprenditore calzaturiero fino al 1999 quando cedette il 70 per cento dell’azienda al gruppo Gucci e nel 2005 anche il rimanente 30%. Nel dicembre 2015 il marchio Sergio Rossi è tornato italiano, acquistato dal fondo Investindustrial di Andrea Bonomi, che lo ha fatto rinascere proprio attingendo ai modelli straordinari del vasto archivio che l’imprenditore qualche mese fa era tornato a visitare, come ricorda l’amministratore delegato dell’azienda Riccardo Sciutto: «Amava le donne ed era in grado di catturare la loro femminilità in un modo unico, creando l’estensione perfetta della gamba attraverso le scarpe» Sergio Rossi ha dato tutto sé stesso al lavoro, ma anche alla sua comunità, ha ricordato con commozione la sindaca di San Mauro Luciana Garbuglia. 
Scarpe moda 2020: décolleté e stivali di Sergio Rossi | Vogue Italia

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Ai giovani voleva far capire la fortuna che si ha nel poter trasformare la propria arte in un lavoro, creando bellezza con le mani, «meglio che stare davanti a un computer». La famiglia porge, con amore, il suo ultimo saluto: «Con il fuoco inestinguibile della tua passione, ci hai insegnato che non ci sono limiti per chi ama ciò che fa. Addio maestro».

Ricordo postato da LADY CHIC  

venerdì 3 aprile 2020

Anelli di fidanzamento: una storia senza tempo

L’anello di fidanzamento? Da scegliere in base alla forma della mano!



Un simbolo d'amore che attraversa le epoche. Ecco cos'è da sempre l'anello di fidanzamento. Fin da quando siamo venute al mondo abbiamo conosciuto attraverso i racconti degli altri, le rappresentazioni mediatiche e la nostra esperienza tutto il rituale che fluttua attorno all’anello di fidanzamento. Dalla decisione del grande passo da parte del promesso sposo alla scelta del modello con l’aiuto di amiche e parenti della futura sposa, passando per gli stratagemmi per riuscire ad acquistare un anello della dimensione giusta, fino alle romantiche proposte in ginocchio o in mille modi diversi, a seconda della fantasia di chi fa la proposta. Ecco un viaggio nel mondo degli anelli di fidanzamento tra storia, gossip, star e moda.

Antique Engagement Ring - Antique 1920s Art Deco 14k Yellow and White Gold Diamond Engagement Ring
Anello fidanzamento del 1920

L’anello come promessa

Secondo la leggenda la storia del famoso anello ha inizio con gli antichi egizi, che probabilmente regalavano un anello alla donna prescelta per dimostrarle fiducia e la volontà di creare un nucleo familiare. La tradizione però è comprovata storicamente solo in seguito, durante l’epoca degli antichi romani: alla sposa venivano dati due anelli, uno di ferro e uno d’oro, da portare rispettivamente in casa e in pubblico. Sembra che anche la scelta dell’anulare come dito d’elezione possa essere ricondotta a questo periodo storico: è infatti Aulo Gellio con la sua opera Noctes Atticae a diffondere la credenza che l’anulare contenesse la vena amoris, una vena collegata al cuore. Per i Visigoti e i Germani aveva valore di contratto di nozze.



L’introduzione dei diamanti
La tradizione va consolidandosi di pari passo con la storia: già nel Medioevo Papa Niccolò I in una lettera a Boris di Bulgaria raccontava di come le giovani nella chiesa cattolica ricevessero un anello di fidanzamento dal promesso sposo.
È nel 1477 però che i diamanti fanno la prima entrata in scena, quando l’Arciduca Massimiliano d’Asburgo dona alla sposa Maria di Borgogna un anello con diamante. La tradizione si fortifica così diventando una tappa fissa nell’iter del processo matrimoniale: alla fine del 1800 la produzione mondiale di diamanti divenne massificata e anche chi aveva origini più umili poteva permettersi pietre preziose in occasione della proposta.
La tradizione vuole che porti sfortuna comprare nello stesso momento l’anello di fidanzamento e le fedi nuziali. In caso di rottura del fidanzamento, l’etichetta vorrebbe la restituzione reciproca dei doni e delle lettere, ma se è l’uomo a rompere il rapporto, alla donna è concesso di tenere l’anello... anche se per la gran parte dei casi lei non lo farà.
Gli anelli di fidanzamento più classici sono il solitario, la riviera con piccoli brillanti o il “trilogy”, composto da tre diamanti simbolo di "ieri, oggi e domani insieme". Tante sono però le pietre preziose da far incastonare in un anello di fidanzamento, ognuna legata ad un significato differente.


Significato delle pietre preziose
Da sempre è noto che le pietre racchiudono dei messaggi unici e profondi e anche le pietre preziose hanno il loro significato simbolico. Proprio questo simbolismo può guidare il futuro sposo nella scelta della gemma da far incastonare nell'anello di fidanzamento, in modo da trasmettere un particolare messaggio alla sua amata.
  • Diamante: durata, solidità
  • Rubino: amore ardente
  • Zaffiro: fedeltà
  • Smeraldo: speranza
  • Acquamarina: matrimonio duraturo e felice
  • Berillo: forza del legame d’amore
  • Opale: amore sincero.

Pietre e segni zodiacali

Ogni segno zodiacale è associato ad una o più pietre. Quindi, se la fidanzata è attenta all’astrologia, il futuro sposo potrà scegliere l’anello basandosi semplicemente sul segno zodiacale della futura sposa.
  • Ariete: rubino, zaffiro, diamante
  • Toro: smeraldo, quarzo rosa
  • Gemelli: smeraldo, turchese
  • Cancro: perla, tormalina, pietra di luna
  • Leone: diamante, avventurina verde
  • Vergine: zaffiro, diamante, diaspro
  • Bilancia: smeraldo, opale
  • Scorpione: rubino, quarzo fumé
  • Sagittario: lapislazzuli
  • Capricorno: granata, onice, malachite
  • Acquario: diamante, ametista
  • Pesci: acquamarina, ametista
 RUBY AND DIAMOND RING (ANELLO CON RUBINO E DIAMANTI) | Jewels Online2020 | Sotheby's

Postato da Lady Chic @QueenPizzaa